Biografia

Paola Mayer Pozzi (Bologna, 3 giugno 1943 – Milano, 6 giugno 2008) ha formato la sua preparazione artistica a Bologna, seguendo i corsi di pittura, grafica e scenografia presso l’Istituto d’Arte di Bologna (allieva di Vasco Bendini) e successivamente della Accademia delle Belle Arti di Bologna (alla scuola di Giorgio Morandi).

Sposa giovanissima con Wolfgang Mayer, si trasferisce a Milano dove inizia l’insegnamento di disegno e pittura ed intanto sviluppa ed affina la sua attività di pittrice frequentando Brera e gli ambienti dei “chiaristi lombardi”, con diverse esposizioni personali e collettive, a Milano (1972) , Bologna (1973), Monaco di Baviera (1974).

Attiva poi una parallela ed impegnativa attività di gallerista (Galleria Treves, 1974/1994 e Galleria San Tomaso, 1996/2007), accentuata dopo la tragica morte del marito Wolf (1981), attività che si realizza intensamente accanto alla sua elevata produzione artistica, fatta di paesaggi, con le suggestioni tratte dai suoi viaggi in giro per l‘Italia e l’Europa, e di fiori, particolarmente apprezzati anche se, come diceva lei, “io amo soprattutto i miei paesaggi, ma gli altri gradiscono di più i miei fiori…”.

Contestualmente è forte l’impegno solidale con la Fondazione Don Gnocchi, nella assistenza dei ragazzi disabili, distrofici e down.

Verso la fine degli anni ’90 accentua i suoi ritorni a Bologna, sviluppando un’intensa azione di sostegno alla Uildm, Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, curandone l’attività espositiva e di promozione delle opere della Scuola di Grafica Bolognese (Carlo Leoni in particolare) e delle donazioni di opere artistiche pervenute all’Associazione da molti artisti bolognesi e non solo; attività che trova nell’Oratorio dei Teatini, accanto alla Chiesa di San Bartolomeo, proprio sotto le Due Torri, la sua collocazione ottimale.

Mostre personali e collettive si susseguono fino all’ultima, da lei curata nell’aprile/maggio 2008, parallelamente alla Mostra permanente delle sue opere allestita presso la Galleria San Tomaso, a Milano.